Pace.

Mi chiamo Antonietta, ma fin da quando ero piccola tutti mi chiamano Nina.

Ho 55 anni e voglio dare gloria a Dio con questa mia straordinaria testimonianza.

Il 3 settembre 1998 sono nata di nuovo e ho sperimentato Gesù vivo nella mia vita. Prima di quel giorno a causa di diverse situazioni negative che stavo vivendo nella mia vita matrimoniale non volevo più vivere. Ma DIO è venuto in mio soccorso mandando una sorella cristiana, Betty, che mi ha parlato di Gesù vivo, risorto e che lui aveva un meraviglioso progetto per la mia vita.

Altra data importante per la mia vita, il 3 settembre 2003, Gesù dopo avermi sottratta dal regno di satana, mi ha sottratta anche da un attacco di morte.

Era l’alba di quel 3 settembre e come tutte le mattine ero fuori in passeggiata con il mio cane, gustandomi la creazione di DIO, lodandolo e ringraziandolo per quel giorno nuovo che mi stava donando, quando mi afferrò un forte senso di nausea e vomito e un dolore sordo alla bocca dello stomaco. Credo proprio che in quel momento lì lo Spirito Santo mi ha suggerito ciò che stava accadendo e subito con il suo soccorso ho alzato lo scudo della fede proclamando un versetto di guarigione che avevo sempre radicato nel cuore “Servite all’Eterno il Vostro DIO, egli benedirà il tuo pane e la tua acqua; ed io allontanerò la malattia di mezzo a te” (Esodo 23:25). In quel momento tutto si acquietò, ma continuai ad invocare il sangue di Gesù e ad rifiutare ogni sintomo di malattia e di infermità.

Giunta a casa, stavo per entrare in doccia, quando all’improvviso come un pugno sferratomi proprio in pieno petto, un dolore che mi mozzò il fiato mi prese allo sterno e capii immediatamente che c’era qualcosa che non andava al mio cuore. Mi rivestii e confessando sempre “Esodo 23:25” salii le scale di casa e andai a suonare il campanello ad un inquilino con cui ero in amicizia e gli chiesti di portarmi in ospedale e lui subito disse di sì ed mi accompagnò.

Entrai da sola in pronto soccorso, certa che DIO era con me, e rimasi anche stupita del fatto che proprio in quell’ora, solitamente pieno, non ci fosse nessuno (anche qui DIO aveva preparato proprio tutto affinché non ci fossero ritardi), e subito mi venne incontro un’infermiera e mi chiese di che cosa avevo bisogno e le dissi i sintomi che avevo, mi fece entrare subito e mi fece sdraiare sul lettino sottoponendomi all’elettrocardiogramma dove riscontrarono che era in atto un infarto. Mi trasferirono subito in reparto di terapia intensiva e mentre percorrevamo i corridoi per arrivarci l’infermiera mi chiese se avevo paura e io le risposi che non temevo alcun male perché sapevo in chi stavo confidando e lei credendo che io parlassi dei medici mi rispose che sì erano molto bravi e di non avere paura, ma io le ribadii che non temevo alcun male perché avevo fiducia piena in Gesù Cristo che aveva già pagato per me sulla croce per quello che mi stava accadendo.

La diagnosi fu “infarto al miocardio, occlusione del 50% e del 90% delle coronarie”, perciò subito fu tutto preparato perché fossi immediatamente sottoposta ad “angioplastica”. Credo proprio che se io non avessi avuto la certezza che Gesù era con me e che la sua mano mi teneva rassicurante, avrei avuto mille motivi per disperarmi, ma non fu così, ero forte, perché la Parola di DIO dice “Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica” (Filippesi 4:13).

Il sabato (dopo tre giorni) ero già stata dimessa e andando a casa l’infermiera mi diede tutto un pacchetto di cose da portarmi appresso, medicine (7 tipi di pastiglie), nonché alcune punture da fare ancora per il coavulo del sangue, opuscoli di come vivere, di come mangiare, quello che potevo e non potevo fare, etc., alla mia domanda per quanto tempo deve prendere le pastiglie?, la risposta fu : alcune per poco tempo ma altre per sempre; in quel momento é scattata dentro di me la ribellione ancora più profonda alla menzogna di satana della malattia e non accolsi questo decreto, lo rifiutai nel nome di Gesù, ma con la saggezza che DIO mi aveva dato intanto presi a fare quello che i medici mi avevano detto.

L’anno successivo (esattamente dopo 9 mesi) mentre come Chiesa stavamo facendo un incontro di tre giorni con Gesù, una full immersion nel suo amore, più di qualche volta non mi ricordai di prendere le pastiglie e alla fine di quei tre giorni, proprio la domenica durante il culto, Gesù parlò direttamente al mio cuore dicendomi che ero completamente guarita che con il suo sangue aveva pagato per il mio infarto e perciò ero libera da quella menzogna e dalle pastiglie.

“Ma egli é stato trafitto per le mie trasgressioni, schiacciato per le mie iniquità, il castigo per cui io ho la pace é caduto su di lui, e per le sue lividure io sono già stata guarita” (Isaia 53:5). Da allora sono passati sette anni, non ho più preso nessuna pastiglia, i miei valori e i miei esami sono perfetti, il mio cuore dall’infarto non é stato leso; DIO ha provveduto a me per mezzo di Suo Figlio in maniera meravigliosa.

La Parola in Isaia 53:5 non é una promessa é un dato di fatto, Gesù l’ha già fatto, ogni singola sferzata da parte del flagello romano sul corpo di Gesù é una malattia che lui si é preso per ognuno di noi e lì c’era anche il mio infarto.

E LI’ C’E’ ANCHE LA TUA MALATTIA, TUTTE LE TUE INFERMITA’, TU CHE STAI LEGGENDO……

DIO TI BENEDICA